abbraccio di peperoni verdi

abbraccio di peperoni verdi

Le tecniche fotografiche più conosciute tra i fotografi professionali e spesso anche dai meno avvezzi sono la macrofotografia e lo Still Life. Esistono altre e molteplici tecniche oltre queste, alcune più semplici, altre più complesse, ma tra le tante, ho deciso di parlare di queste perchè da me sono particolarmente amate.

Macrofotografia

La macrofotografia è una tecnica fotografica che permette di ottenere immagini di soggetti molto piccoli tramite forti rapporti di ingrandimento.

La definizione più accettata è quella in cui si afferma che si tratta di macrofotografia quando il rapporto di riproduzione del soggetto è pari o superiore ad 1 (≥ 1:1), cioè quando le dimensioni dell’immagine su pellicola o sensore sono medesime o superiori alle dimensioni del soggetto su scala reale. Tale definizione ha anche un riscontro pratico consistente nella profonda differenza che le fotografie con queste caratteristiche possiedono in termini di tecnica e postproduzione rispetto a fotografie con rapporti inferiori a 1:1. Un’altra definizione identificherebbe invece la macrofotografia come la foto il cui soggetto si trova ad una distanza inferiore a 20 volte la lunghezza focale dell’obiettivo in uso.

Nella fotografia analogica, quella cioè che utilizza tradizionalmente la pellicola, la definizione di macrofotografia come quella in cui il rapporto tra le dimensioni del soggetto e quelle della sua immagine sul negativo è inferiore ad 1:1 trova sempre un riscontro. Nella fotografia digitale, essendo il sensore molto piccolo (escludendo le reflex professionali), si fa spesso riferimento al rapporto tra il soggetto e la sua stampa in dimensioni “normali” della foto (10×15), ma non si tratta di un concetto universalmente accettato.

Still-life di cinture in cuoio e pelle

Lavoro di Still-life di cinture in cuoio e pelle per www.capolupocalzature.com

Lo Still-Life

Nel campo della pittura il termine inglese Still life si può tradurre in italiano con “natura morta” cioè una raffigurazione pittorica di oggetti inanimati (fiori, frutta, ortaggi, selvaggina, oggetti d’uso). Nel campo della fotografia questo termine è stato ripreso per descrivere la tecnica fotografica di qualsiasi oggetto inanimato.

La tecnica della fotografia Still-life presenta alcuni aspetti semplici ma è più difficoltosa di quanto possa sembrare a prima vista. Ad esempio, nella fotografia sportiva la difficoltà maggiore è il momento e l’angolazione giusta, in un paesaggio il punto di ripresa, per un servizio fotografico può essere il riprendere un gesto particolare del soggetto. Nella fotografia still-life, invece, ci sono poche variabili, il che, guardando dal lato positivo, significa che è più difficile fare errori. Il soggetto è quello inquadrato e sta fermo, per cui c’è tutto il tempo di impostare la macchina fotografica e le regolazioni sono quasi sempre le stesse.

Il risultato da raggiungere in una foto still-life di solito non è complicato. In genere lo scopo è quello di creare un documento che metta in risalto gli attributi più importanti dell’oggetto e sia piacevole da vedersi, oppure di creare una foto artistica con l’aggiunta di una buona dose di fantasia. Con obiettivi così semplici come questi, l’esperienza necessaria è più limitata rispetto alla fotografia in generale.

Copertina di un calendario di un mio carissimo cliente che tratta accessori, pelletteria e calzature di pregio

Copertina di un calendario di un mio carissimo cliente che tratta accessori, pelletteria e calzature di pregio per www.capolupocalzature.com

Quello che invece fa veramente la differenza è l’illuminazione. Nella fotografia Still life la luce deve essere diffusa per non creare ombre troppo evidenti e riflessi. Se per fotografare un oggetto si utilizza il flash incorporato il risultato sarà pessimo sotto ambedue questi punti di vista. Lo stesso avviene riprendendo un oggetto alla luce del sole. Occorrerebbe attendere che il cielo sia uniformemente nuvoloso in quanto le nuvole funzionano da diffusore della luce solare. Ma non sempre si può attendere che le condizioni di luce esterne siano perfette. Per fotografare in interno vengono utilizzate delle apposite attrezzature per la diffusione della luce.

In studio vengono utilizzati dei riflettori con ombrello riflettente, luci con soft box o illuminatori particolari. A livello amatoriale o nel “fai da te” industriale (per chi ha necessità di fotografare i propri prodotti per inserire le immagini su un sito internet, realizzare un catalogo o altro materiale pubblicitario) vengono invece impiegate delle attrezzature più economiche e cioè dei mini studi fotografici compatti, in genere a forma di cubo, con un tessuto diffusore su tutti i lati, un fondale intercambiabile all’interno e una o due luci all’esterno. La luce delle lampade (lampade fotografiche a luce corretta) viene diffusa dal tessuto speciale, rimbalza all’interno su tutti i lati e viene riflessa, illuminando così il soggetto in modo ottimale e permettendo di ottenere dei buoni risultati.